A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
soprattutto..... brevi......ahahahhahhahah
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
l'intenzione e' sempre quella
ma gia' conosciete i tempi, i modi, e le formule della burocrazia.
Una questione del genre l'avevo gia' esposta 3 ani fa, presso Verona, al varo della licenza sperimantale,
e li' mi sono reso conto di come funzionano queste cose.
L'iter e' lungo, e molto sofisticato
e non si deve mai pretendere che ci facciano delle leggi o dei regolamenti a nostra misura.
Augh !
ma gia' conosciete i tempi, i modi, e le formule della burocrazia.
Una questione del genre l'avevo gia' esposta 3 ani fa, presso Verona, al varo della licenza sperimantale,
e li' mi sono reso conto di come funzionano queste cose.
L'iter e' lungo, e molto sofisticato
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
grazie bazz! se mi riesco ad organizzare vengo sicuramente
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
allora raga, viene qualcuno?
io, Bazz, Luca B webmaster, Alessio F, Lakaty , Ci siamo !!!!!
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
In risposta a quanto parlato ieri alla convention ecco cosa la mia mente contorta ha estrapolato come una via possibile di fuga:
Prendendo esempio dai developer software che creano e distribuiscono applicazioni utilizzando tecnologia di case madri come Microsoft, Apple ecc una soluzione da proporre potrebbe essere questa.
Innanzitutto per diventare Dj o DiJ professionista, e quindi porre un primo limite non facilmente o immediatamente oltrepassabile, e soprattutto non conveniente, dagli amatoriali che "rubano" le serate, ogni professionista, appunto, deve aprire una PARTITA IVA ed iscriversi all'ENPALS con la sua partita IVA.
Secondo passo è la proposta da fare alle major e alle altre etichette indipendenti: Creare una o più associazioni che previo pagamento di una somma mensile o annuale (nel caso dei developer e sviluppatori software è annuale) danno una licenza di uso e la possibilità di download da un loro sito certificato di tutti i brani dei loro cataloghi. Il diritto viene esteso al possesso ed all'esecuzione in pubblico (ma non sostituisce il normale pagamento dei diritti d'autore alla siae) di file audio e video direttamente distribuiti da loro ONLY FOR DJ.
Se il professionista, questi file scaricati da siti ufficiali con codice e licenza d'uso vuole metterli su CD perché usa i CDJ o simili per fare le sue serate deve, a parte, comunque fare la licenza SIAE per il diritto di copia lavoro, altrimenti non necessaria.
Esempio pratico:
1) Professionista DiJ (o DJ) va dal suo commercialista, apre la partita IVA per intrattenimento musicale in pubblico.
2) Fatto questo, con la sua partita IVA, si reca in un ufficio SIAE per aprirsi una sua posizione ENPALS con cod. 32 (DJ) usando la sua partita IVA come datore di lavoro.
3) Si iscrive ad una o più agglomerati di Major o etichette indipendenti che hanno aderito alla proposta ed hanno creato questi siti con database e licenze d'uso (Guardate uno o più programi per sviluppatori APPLE o Microsoft come Microsoft TECHNET IT, anche se quest'ultimo ha licenza d'uso per test) con la sua Partita IVA e posizione ENPALS, elementi essenziali per procedere, e riceverà un documento con il quale si attesta che lui, con tutti i suoi dati, ha il diritto di scaricare ed eseguire in pubblico tutte le canzoni facente parti di quel database. In caso di controlli da parte della Finanza o ispettori SIAE basta mostrare questo documento, e documento di Identità, e Partita IVA, e tutto si risolve in pochi secondi. (a meno che non stia suonando canzoni di un repertorio extra database, ma lì te la stai cercando ) Questa registrazione, che da diritto a file audio e video, costa un tot all'anno o al mese (quindi anche per i DJ occasionali ci sarebbe la possibilità per un solo mese di utilizzarla, magari non con la partita iva propria ma di chi lo paga per fare il dj).
4) In caso il professionista decide di fare copie su CD o altri supporti per fare le sue serate deve anche possedere la licenza SIAE per le copie lavoro.
Come potete capire per fare tutto ciò, poi, ci sono delle tasse da pagare, Partita IVA, Enpals ecc... quindi per chi non fa il dj di professione non conviene fare tutto ciò, e questo riporterebbe un pò d'ordine all'interno della categoria ed anche i locali sapranno cosa vogliono all'interno dei loro locali.
Questa potrebbe essere se non una soluzione un punto di partenza da cui iniziare.
I DJ hanno da guadagnarci professionalità, ed eliminerebbero i rischi di essere "beccati" con musica di provenienza dubbia (basta che quei file siano nella licenza d'uso). Oltre che un enorme catalogo-database da cui prendere la musica
I DISCOGRAFICI guadagnerebbero un tot fisso al mese o all'anno dai tantissimi DJ in giro per l'Italia che usano la musica anche per promuovere le produzioni dei discografici stessi.
I Locali riceverebbero fattura regolare con cui scaricare eventualemente costi.
Discutiamone, magari possiamo presentare questo progetto a chi è di competenza per avanzare la proposta.
Prendendo esempio dai developer software che creano e distribuiscono applicazioni utilizzando tecnologia di case madri come Microsoft, Apple ecc una soluzione da proporre potrebbe essere questa.
Innanzitutto per diventare Dj o DiJ professionista, e quindi porre un primo limite non facilmente o immediatamente oltrepassabile, e soprattutto non conveniente, dagli amatoriali che "rubano" le serate, ogni professionista, appunto, deve aprire una PARTITA IVA ed iscriversi all'ENPALS con la sua partita IVA.
Secondo passo è la proposta da fare alle major e alle altre etichette indipendenti: Creare una o più associazioni che previo pagamento di una somma mensile o annuale (nel caso dei developer e sviluppatori software è annuale) danno una licenza di uso e la possibilità di download da un loro sito certificato di tutti i brani dei loro cataloghi. Il diritto viene esteso al possesso ed all'esecuzione in pubblico (ma non sostituisce il normale pagamento dei diritti d'autore alla siae) di file audio e video direttamente distribuiti da loro ONLY FOR DJ.
Se il professionista, questi file scaricati da siti ufficiali con codice e licenza d'uso vuole metterli su CD perché usa i CDJ o simili per fare le sue serate deve, a parte, comunque fare la licenza SIAE per il diritto di copia lavoro, altrimenti non necessaria.
Esempio pratico:
1) Professionista DiJ (o DJ) va dal suo commercialista, apre la partita IVA per intrattenimento musicale in pubblico.
2) Fatto questo, con la sua partita IVA, si reca in un ufficio SIAE per aprirsi una sua posizione ENPALS con cod. 32 (DJ) usando la sua partita IVA come datore di lavoro.
3) Si iscrive ad una o più agglomerati di Major o etichette indipendenti che hanno aderito alla proposta ed hanno creato questi siti con database e licenze d'uso (Guardate uno o più programi per sviluppatori APPLE o Microsoft come Microsoft TECHNET IT, anche se quest'ultimo ha licenza d'uso per test) con la sua Partita IVA e posizione ENPALS, elementi essenziali per procedere, e riceverà un documento con il quale si attesta che lui, con tutti i suoi dati, ha il diritto di scaricare ed eseguire in pubblico tutte le canzoni facente parti di quel database. In caso di controlli da parte della Finanza o ispettori SIAE basta mostrare questo documento, e documento di Identità, e Partita IVA, e tutto si risolve in pochi secondi. (a meno che non stia suonando canzoni di un repertorio extra database, ma lì te la stai cercando ) Questa registrazione, che da diritto a file audio e video, costa un tot all'anno o al mese (quindi anche per i DJ occasionali ci sarebbe la possibilità per un solo mese di utilizzarla, magari non con la partita iva propria ma di chi lo paga per fare il dj).
4) In caso il professionista decide di fare copie su CD o altri supporti per fare le sue serate deve anche possedere la licenza SIAE per le copie lavoro.
Come potete capire per fare tutto ciò, poi, ci sono delle tasse da pagare, Partita IVA, Enpals ecc... quindi per chi non fa il dj di professione non conviene fare tutto ciò, e questo riporterebbe un pò d'ordine all'interno della categoria ed anche i locali sapranno cosa vogliono all'interno dei loro locali.
Questa potrebbe essere se non una soluzione un punto di partenza da cui iniziare.
I DJ hanno da guadagnarci professionalità, ed eliminerebbero i rischi di essere "beccati" con musica di provenienza dubbia (basta che quei file siano nella licenza d'uso). Oltre che un enorme catalogo-database da cui prendere la musica
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Discutiamone, magari possiamo presentare questo progetto a chi è di competenza per avanzare la proposta.
Per il tuo sito web scegli Mio Sito: Webmaster in affitto© ( http://www.miosito.tk e http://www.facebook.com/webmasterinaffitto). Con una spesa minima avrai un webmaster che ti risolve tutte le problematiche tecniche tra te ed il server! :) Chiedi un preventivo gratuito a info@miosito.tk
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
Sono di fretta, comunque la mia idea è molto più semplice, il 95% dei dj non lo fa per professione ma per passione, bastano e avanzano le cooperative per la gestione fiscale, che azzerano quasi i costi nei periodi di inattività , finiamola totalmente di parlare di supporto, la musica ed i video non sono il supporto, noi dobbiamo solo acquisire il diritto all'esecuzione creativa di materiale coperto da copyright, tutto il resto sono solo anacronismi transitori, occorre riconoscere il dj come artista dalla parte della musica, unico promotore di molti generi, e con il videomix pubblicizza pure le facce favorendone il marketing i concerti etc, quindi istituiamo una commissione tecnica per far capire che il digital jockey non riproduce solo meccanicamente edcil confine tra musica live e dj set non è più quello di una volta, vogliamo essere equiparati o pubblica tutte su YouTube le orchestre che lavorano con basi e playback o i pianibarristi che fanno finta. Ognuno se la giochi come vuole se il pubblico gradisce, ma noi per la musica non siamo "clienti" ma "amplificatori" ..... Mo' vado a fa un giro per Roma:-)
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Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
@Lucablue. A me sembra magari sbaglio che si stia girando intonrno a qualcosa che non esiste solo per far piacere a qualcuno... boh
La partita IVA per il DJ esiste già, non si può aprire una partiva IVA per intrattenimento musicale in pubblico, vuoi perché quella è un'attività di tipo commercile vuoi perché il DJ non fa quello.
Il codice ATECO (la partita IVA) del DJ è la R-90.01.09 Altre rappresentazioni artistiche.
Non si può aprire una posizione ENPALS al numero 32, perché in ITALI l'autoversamento dei contributi è vietato. Puoi in alternativa aprire un cod. 500 (esercente attività musicale) con il quale come sai, puoi sostituirti al datore di lavoro. Verrai cioè iscritto come se fossi un'azienda anche se non lo sei, perché solo quella immatricolazione potrai aprire un'agibilità con la quale denuncerai testesso per la contribuzione. Fermo restando che non avrai la copertura prevista dalla legge, perché l'INPS, al momento non riconosce quel tipo di posizione e perciò non può inccasare i contributi minori, obbligatori pure quelli.
Che poi il DJ lo si faccia per hobby o per professione, dal punto di vista delle "tasse" (il resto sono accordi privati a cui ognuno di noi è libero di aderire o meno), non cambia nulla.
Tutti le pagano perché gravano sul sostituto d'imposta, se accade qualcosa d'latro come prestazioni in nero, è altra questione.
La partita IVA per il DJ esiste già, non si può aprire una partiva IVA per intrattenimento musicale in pubblico, vuoi perché quella è un'attività di tipo commercile vuoi perché il DJ non fa quello.
Il codice ATECO (la partita IVA) del DJ è la R-90.01.09 Altre rappresentazioni artistiche.
Non si può aprire una posizione ENPALS al numero 32, perché in ITALI l'autoversamento dei contributi è vietato. Puoi in alternativa aprire un cod. 500 (esercente attività musicale) con il quale come sai, puoi sostituirti al datore di lavoro. Verrai cioè iscritto come se fossi un'azienda anche se non lo sei, perché solo quella immatricolazione potrai aprire un'agibilità con la quale denuncerai testesso per la contribuzione. Fermo restando che non avrai la copertura prevista dalla legge, perché l'INPS, al momento non riconosce quel tipo di posizione e perciò non può inccasare i contributi minori, obbligatori pure quelli.
Che poi il DJ lo si faccia per hobby o per professione, dal punto di vista delle "tasse" (il resto sono accordi privati a cui ognuno di noi è libero di aderire o meno), non cambia nulla.
Tutti le pagano perché gravano sul sostituto d'imposta, se accade qualcosa d'latro come prestazioni in nero, è altra questione.
Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
Ok, il punto 3 potrebbe andare bene per tutti... a prescindere dalla contribuzione, no?
Per il tuo sito web scegli Mio Sito: Webmaster in affitto© ( http://www.miosito.tk e http://www.facebook.com/webmasterinaffitto). Con una spesa minima avrai un webmaster che ti risolve tutte le problematiche tecniche tra te ed il server! :) Chiedi un preventivo gratuito a info@miosito.tk
Re: A-DJ Convention - 21 novembre @ Roma
Il punto 3 così come il 4, sono quegli accordi tra privati a cui ognuno decide se aderire o meno. Sono valutazioni personali, non attengono a nessun obbligo "amministrativo", o fiscale, o contributivo.
A me, nello specifico, non interessa assolutamente legarmi a servizi di cui non vedo utilità. Ma è ovvio che queste sono solo mie personali considerazioni.
A me, nello specifico, non interessa assolutamente legarmi a servizi di cui non vedo utilità. Ma è ovvio che queste sono solo mie personali considerazioni.