Digital Jockey

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Dopo aver creato un nuovo standard per le console digitali compatte con la prima HDJC commercializzata nel 2002 e in seguito poi con l’enorme successo di vendite anche della MK2, a distanza di 8 anni la Hercules si aggiorna nuovamente con la DJ Console MK4, che promette di rafforzare e consolidare la quota di mercato in un settore da lei stessa ideato,

Un po’ di storia

Il mondo del DJing e degli “attrezzi del mestiere” per far ballare il pubblico è stato caratterizzato negli ultimi trent’anni da poche aziende leader.
Per tutti è evidente che fra gli anni 80 e 90 l’attrezzatura al top era costituita dai classici piatti Technics 1200/1210, poi verso la metà degli anni 90 Pioneer con suoi CDJ ha fatto scuola dettando i tempi della conversione ai CD, ma dagli anni 2000 ad oggi c’è un’azienda che è riuscita ad anticipare i tempi ed inventare il mercato del Digital Djing, questa azienda si chiama Hercules e il suo fatturato di console digitali negli ultimi anni ha superato quello che Pioneer e Technics potevano vantare in passato.

Le prime impressioni

Aperta la confezione si nota la console ben protetta da un imballaggio in polistirolo e la sua scatola comprende anche un cavo usb per collegarla, una cinghia da usare eventualmente per trasportarla a tracolla, un adattatore per cuffie o auricolari Jack 6.5/3.5, istruzioni multilingua (Italiano compreso) e il CD contenente driver e software Virtual DJ 6 LE per Pc e Mac.
Esattamente come tutte le vecchie console Hercules e come anche la sorellina minore Hercules MP3 e2, anche la MK4 è fornita di una cover di plastica leggermente trasparente che ne protegge fader, potenziometri e tasti della parte superiore. Inoltre, Hercules ha incluso anche una skin colorata da collocare al di sotto della placca trasparente presente sulla parte superiore del controller, permettendo agli utenti di personalizzare la propria console.
La MK4 è larga 26.5, lunga 18.7 e alta 6.4cm, pesa 1.15 kg ed ha una struttura in plastica molto solida. Posta la console sul banco di collaudo del digital jockey lab siamo pronti ad analizzarla nel dettaglio.

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Caratteristiche tecniche e costruttive

Osservando con attenzione i dettagli dell’ hardware si nota un’ assemblaggio ben curato nei particolari anche se i comandi risultano un po’ troppo ravvicinati a causa delle ridotte dimensioni.
La struttura della MK4, anche se interamente plastica, riesce a renderla particolarmente solida ed il color argento le dona un look molto “cool”, nel pannello superiore si trovano 36 pulsanti, 3 cursori, 8 potenziometri rotativi e 2 jog wheels.

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I pulsanti in plastica rigida sono molto più precisi rispetto a quelli della vecchia MK2 ed in particolare i tasti Cue e Play/Pausa sono migliori degli altri e fanno “click” quando vengono premuti, da notare che sono tutti piacevolmente retroilluminati da led di colore blu. I cursori del volume hanno una rigidità ben calibrata mentre il cross fader risulta tipicamente morbido ed appositamente studiato per gli amanti dello scratch. Le manopole dei toni hanno lo scatto nella posizione centrale mentre quelle del pitch hanno una corsa infinita.

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Nelle connessioni della parte anteriore si possono trovare le prese per cuffia e microfono (dotato di funzione talk-over) a Jack 6.5 che sono ovviamente dotate del relativo potenziometro per la regolazione hardware del volume, è inoltre presente al centro la manopola per regolare il preascolto fra Cue (ascolto di un singolo deck alla volta) e Mix (ascolto del mixato tale e quale a quello fornito sull’uscita master).

Fra le peculiarità della MK4 si nota anche che su i software più conosciuti il microfono si può usare perfettamente nonostante i team di Atomix (Virtual DJ) e Native Instruments (Traktor) non abbiano ancora integrato la gestione microfonica nei loro software, per sopperire a questa mancanza Hercules ha creato un driver completo anche di questa funzionalità.

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Nella parte posteriore si trova una uscita stereo (canali 1-2: 2 RCA) che consente ai DJ di far ascoltare al pubblico i propri mix per il collegamento ad impianti hi-fi o mixer ed in parallelo è presente anche una uscita stereo (canali 1-2: minijack 3,5mm) per altoparlanti multimediali. Per permette un collegamento ad un mixer esterno con canali separati, sfruttando anche le uscite 1-2, troviamo un’ulteriore uscita stereo (canali 3-4: 2 RCA).

Per quanto riguarda gli ingressi ne troviamo due stereo (canali 1-2/3-4: 2 x 2 RCA) che permettono di collegare sorgenti audio esterne analogiche come giradischi, lettori CD o MP3 per sistemi timecode e non. Questi due ingressi sono dotati di diversi led che indicano i 4 livelli in ingresso regolabili dal driver: phono (per giradischi), livello per linea consumer (-10dBv, tipica dei lettori MP3), livello per linea pro (+4dBu, per apparecchiature da studio), e livello per linea pro potenziata (+8dBu, per i più potenti lettori CDJ). Rimane infine il connettore USB per collegare la nostra console al computer.

L’analisi della scheda audio integrata

La scheda audio integrata utilizza il convertitore digitale/analogico (DAC) Wolfson 8770, già utilizzato su Trim 4&6 ed RMX, che assicura alle uscite audio un ottimo livello della qualità sonora pari a 106dB SNR – ‘A’ weighted @ 48KHz.

Dal lato degli ingressi audio la MK4 utilizza un ingresso stereo disponibile sullo stesso DAC Wolfson 8770 descritto sopra, mentre per l’altro ingresso è stato utilizzato il nuovo convertitore analogico/digitale (ADC) Wolfson 8775, entrambi gli ingressi possono vantare un livello di qualità pari a 102dB SNR – ‘A’ weighted @ 48KHz.

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Come ultima nota sulla scheda audio constatiamo che rispetto alla MK2 la potenza e la definizione sonora dell’uscita cuffia è notevolmente migliorata, lo abbiamo notato subito collegando cuffie professionali da DJ come Pioneer HDJ-1000 e Stanton DJ PRO 3000.

Driver e pannello di controllo Hercules

Sui sistemi operativi Windows troviamo driver ASIO che assicurano una bassa latenza e i classici WDM multicanale mentre su Mac OS l’aggregate del Core Audio viene automaticamente settato dopo l’installazione del driver stesso.

Fra le opzioni disponibili nel completissimo pannello driver notiamo la possibilità di:

  • Regolare volumi e bilanciamento dei canali di uscita;
  • Selezionare il tipo ed il relativo livello di volume degli ingressi;
  • Attivare e regolare il volume di intervento del pulsante Talkover;
  • Regolare sensibilità ed eventuale disattivazione delle Jog;
  • Regolare frequenza, campionamento e numero di sample (latenza) del buffer ASIO (solo PC);
  • Selezionare il numero del canale Midi della console (utile in caso di utilizzo di più periferiche midi sullo stesso computer);
  • Impostare la curva di taglio hardware del crossfader;
  • Selezionare il canale 1-2 o 3-4 dell’uscita cuffia frontale;
  • Impostare il “mix” dei canali audio udibili sulle uscite 1-2 (predefinito USB, linea di ingresso 1-2 più USB e Microfono più USB)

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Ovviamente vi consigliamo di leggere accuratamente il manuale allegato dove ogni singola opzione presente nel pannello è perfettamente descritta nello specifico.
Il Test su PC e MAC con Virtual DJ e Traktor
L’operatività è immediata ed è sufficiente installare driver e software allegato “Virtual DJ 6 LE”, collegare casse, cuffia e console al Pc o Mac tramite il cavo USB in dotazione e si è pronti per mixare. La versione LE di Virtual DJ include anche funzioni per la sincronizzazione delle tracce, la creazione di loop automatici (basati su 1, 2, 4 o 8 beat) e svariati effetti, che permettono al DJ di aggiungere un tocco di personalità in più alle sua creazione; è possibile perfino registrare i propri mix sotto forma di file audio.
Come sulla versione 6.0.7 LE di Virtual DJ allegata e probabilmente aggiornabile previa registrazione sul sito di Virtual DJ, anche sull’ultima vesione 6.0.8 PRO la console viene riconosciuta nativamente e funziona alla perfezione.
Sull’ultimo Traktor Pro 1.2.6 è necessario scaricare il mapper dedicato sul sito Hercules per permettere il funzionamento di tutti i vari tasti e led.

  Video – Test con Virtual DJ

Video – Test con Traktor Pro

 

Conclusioni

Non abbiamo dubbi nel ritenere la Hercules MK4 la miglior console “all-in-one” attualmente in commercio per approcciarsi al mondo dei Digital Jockey, la qualità costruttiva generale e le performance della sua scheda audio non gli fanno temere nulla dai conosciutissimi lettori CDJ e mixer sul mercato.

PREGI

  • Struttura e tasti molto migliorati rispetto alla vecchia MK2
  • Buona qualità e potenza dell’uscita cuffia
  • Livello di ingresso per lettori CDJ PRO fino a 8dBu

DIFETTI

  • Comandi un po’ troppo ravvicinati

La Hercules MK4 è commercializzata in Italia da Midiware ed è disponibile presso i migliori negozi di strumenti musicali ad un prezzo di circa 199,00 Euro comprensivi di IVA.

Configurazione minima di sistema
Requisiti minimi PC:
Windows® XP/Vista/7 32-bit/64-bit
CPU da 1,5GHz o superiore
1GB o più di RAM
Porta USB (bus USB alimentato)
Altoparlanti stereo e/o cuffie

Requisiti minimi Mac:
Mac OS® 10.4/10.5/10.6
CPU da 1,5GHz o superiore
1GB o più di RAM
Porta USB (bus USB alimentato)
Altoparlanti stereo e/o cuffie

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Virtual DJ versione LE

La sigla LE (Limited o Light Edition) sta a significare che allegato al prodotto hardware troverete una versione ridotta del software che vi permetterà comunque di utilizzare tutte le funzioni di base della console. Come quasi tutte le versioni LE sarà possibile acquistare con lo sconto la versione completa del software trovato in bundle.

Ringraziamenti
Hercules – www.hercules.com
Luigi Bressan aka Luz DiJ (Laboratorio Digital Jockey Ferrara)

By Cioce DiJ