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Dopo i due primi controller DDJ-T1 e DDJ-S1 pensati appositamente per l’utilizzo con Traktor e per Serato e orientati a una fascia di mercato pro-user, e dopo l’avvicinamento anche ad utenti meno esperti tramite la DDJ-ERGO, Pioneer si rilancia sul mercato con un prodotto più “entry level” (parallelamente all’uscita del top di gamma DDJ-SX), la DDJ-WeGO.

Si tratta come già accennato della console più compatta di casa Pioneer finora sul mercato, dedicata ad un target piuttosto giovane e non troppo esperto o anche alle prime armi, ma queste caratteristiche non la rendono di certo un prodotto mediocre; anzi, la compattezza (380mm di larghezza, 208,5 mm di profondità e 65mm di altezza per 1,6kg di peso) e la versatilità di questo controller sono il vero e proprio punto di forza.

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Dotata di scheda audio integrata, con uscita RCA e due uscite cuffia (una in jack da 6,3mm e l’altra da 3,5mm), e con un ingresso microfonico indipendente, la DDJ-WeGO è un controller midi a 4 deck (due più due) davvero soddisfacente; la qualità Pioneer è evidente da subito, dando uno sguardo al layout del prodotto.

Due grandi jog da 102mm padroneggiano il controller, impreziosite da particolari effetti luminosi che descriveremo in seguito; le jog sono accerchiate in basso da 4 tasti per gli hotcue e i sampler, in alto invece da tre tasti effetto (selezionabili dal software, in questo caso in bundle col prodotto troviamo VirtualDJ 7 LE) che una volta premuti vengono poi controllati tramite le jog (anche in questo caso con ottimi effetti luminosi); sono presenti anche due ulteriori tasti che controllano la key del brano (a sinistra dei tre pulsanti per gli effettti, chiamato anche CTRL A; varia l’intonazione del brano facendo rimanere costante la velocità) e il filter (a destra dei tre pulsanti per gli effetti, chiamato CTRL B), sempre modulando il parametro tramite jog.

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Oltre poi ai classici tasti di transport (play\pause e cue, che non sono speculari come in altri controller, ma bensì entrambi a sinistra delle jog e dei tasti di cue-point\sampler; questo potrebbe causare un po’ di smarrimento in alcuni utenti, ma è pur sempre una questione di abitudine), il tasto sync posizionato sotto allo slider del pitch nella parte alta del controller, troviamo al centro tutta la parte mixer: crossfader molto morbido, due fader più duri affiancati da led meter a 5 led rossi, i due tasti cue di preascolto in cuffia, i 3 knob dell’equalizzazione (bassi, medi, alti), un tasto di shift al centro per cambiare alcune funzioni dei tasti e dei knob, e infine in alto la knob per scorrere il browser e due tasti per caricare i brani, oltre anche ai due tasti per raddoppiare i deck, e passare quindi da A a C e da B a D.

Concludiamo la panoramica con le due knob per l’autoloop: premendo la knob si attiva il loop, e ruotandolo in senso orario si può ampliare la lunghezza del loop mentre viceversa ruotandolo in senso antiorario si dimezzerà, ovviamente in estrema sincronia con i bpm del brano che stiamo riproducendo. Sono poi ovviamente presenti due knob per il controllo di volume in cuffia e la miscelazione tra preascolto e master, e altri due knob che controllano il volume del master in uscita e il volume di ingresso del microfono.

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Come potete vedere non c’è molto da descrivere ma a livello pratico le potenzialità di questa console sono ottime. I punti di forza sono sicuramente il design, la compattezza e la possibilità di customizzare la console: oltre ai 5 colori disponibili dello chassis (nero, bianco, verde, viola e rosso), si può variare il colore dell’illuminazione delle jogwheel tenendo premuto il tasto shift e ruotando i knob dell’equalizzazione (dove ad ognuno corrisponde una gamma di colore, cioè rosso, verde e blu, con la possibilità quindi di combinare i vari colori e creare quello che più ci aggrada); tutto ciò si può fare anche sulla skin, attraverso un’apposita funzione dedicata per accomunare il colore del controller a quello del software (sia per quanto riguarda la skin vera e propria che per quanto riguarda le jog nella skin) oppure per creare la combinazione di colore che più ci piace.

La cosa ancor più positiva è che si possono creare combinazioni diverse ed indipendenti sia per i deck A e B, ma anche per i deck C e D in modo da riconoscere visivamente in maniera più immediata su quale deck stiamo lavorando; il controller inoltre ricorda le nostre impostazioni una volta spento e riacceso. Il passaggio da un deck ad un altro poi, è ben agevolato anche nella skin di Virtual DJ 7 LE, con la sovrapposizione del deck che andiamo ad attivare nel momento in cui premiamo il tasto corrispondente; ovviamente è possibile utilizzare controller e software anche nella tradizionale modalità a 2 deck.

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Come dicevamo in precedenza poi, le jog hanno dei gradevoli effetti luminosi che impreziosiscono l’esperienza d’uso, soprattutto nell’applicazione degli effetti (chiamata “FX Pulse”), ed anche al caricamento dei brani nonché una pulsazione per agevolare la messa in battuta dei nostri brani (chiamata “Mix Pulse”, indica lo scostamento delle battute tra i due brani attraverso l’intensità luminosa; se i brani sono perfettamente a tempo e battuta l’intensità sarà maggiore, viceversa minore). Anche tutti i tasti (eccetto quelli di caricamento del brano nei deck) sono illuminati di colore rosso\arancione per facilitare l’utilizzo del prodotto in ambienti scarsamente illuminati.

Insomma questa DDJ-WeGO racchiude l’essenziale in maniera egregiamente funzionale; ha tutte le funzioni standard che un controller deve avere, strizzando l’occhio anche alla creatività del Dij tramite effetti (anche più di uno contemporaneamente), sampler e punti di cue. La versatilità d’utilizzo è garantita dagli effetti luminosi e dal profilo leggermente inclinato, dalle ampie jogwheel, dal knob di autoloop che permette una rapidità eccellente, dalla perfetta corrispondenza tra layout e skin, e da un’ottima solidità globale che consolida il prodotto; da premiare anche la scelta di posizionare tutte le connessioni non le pannello retrostante, che rimane quindi libero (e si può appoggiare direttamente il computer) ma nelle parti laterali (a destra la connesione RCA e microfono, a sinistra la porta usb e le due uscite cuffia).

La componentistica è come sempre di ottimo livello (non certo paragonabile ai prodotti di punta, ma sicuramente molto migliore di altri controller di marche concorrenti), e anche i dati tecnici della scheda audio integrata (distorsione armonica max 0,006%, rapporto S/N 101 dB) fanno di questa console un buon prodotto. Davvero pochi i difetti riscontrabili, forse solo la posizione dei tasti di transport non troppo comoda, il layout un po’ compresso della sezione mixer in favore però di jog belle grandi, e l’assenza di due knob del gain (anche se l’autogain di Virtual DJ 7 LE supplisce la mancanza).

Da pochi giorni c’è la possibilità di scaricare dal sito di supporto il mapper per Traktor PRO 2.6: è necessario fare l’upgrade del firmware della WeGO e importare il file del mapper di Traktor e sarete pronti ad utilizzarla perfettamente anche con tale software. Pioneer si lancia quindi su una fascia di mercato un po’ più bassa del solito, ma lo fa sempre col suo stile, offrendo stabilità e concretezza, buoni materiali e una qualità molto alta, unitamente alla possibilità di customizzazione e ad un design più accattivante che abbraccia un pubblico giovane che può utilizzare la DDJ-WeGO per un uso domestico, sia in feste con amici o in piccoli club.

Ringraziamenti:
Pioneer Italia – http://www.pioneer.eu/it/
Antonio “Ciancia” Cianciaruso – Dimostratore ufficiale prodotti Pioneer
Luigi Bressan aka Luz & Cioce DiJ – Digital Jockey LAB Ferrara

Review by Püz from Bedroom Boys