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20/02/2013 – La recensione della consolle Pioneer XDJ-Aero con tre video dimostrativi realizzata da Püz DJ from Bedroom Boys.

Dopo aver stabilito lo standard di riferimento da ormai una decina d’anni per quanto riguarda i lettori cd da dj, da un po’ di tempo a questa parte Pioneer si è lanciata sulla fetta di mercato orientata ai digital jockey, prima già aggiornando i suoi player alla possibilità di fungere da controller, e negli ultimi tempi presentando anche puri controller, di certo non innovativi ma con le caratteristiche tecniche che hanno da sempre posizionato questo brand sulle vette del mercato.  Dopo i primi esperimenti dell’S1 e del T1, due solide macchine dedicate rispettivamente a Serato e Traktor, Pioneer ha voluto abbassare un po’ il tiro e buttarsi anche sul design, attraverso Ergo e con la piccola We-GO, più versatili ed appetibili dal giovane pubblico. Fin qua niente di estremamente innovativo, solo buoni prodotti con il marchio di garanzia di anni di esperienza nel campo.
Finalmente con questa nuova XDJ-Aero arriva la vera innovazione, al passo con una modernità ormai basata su connessioni wi-fi e dispositivi portatili; è infatti questa versatilità il vero punto di forza di questo prodotto unico nel suo genere, ovvero la possibilità di utilizzare una svariata gamma (e anche quantità) di supporti musicali senza alcun tipo di problema. In questa recensione infatti mi concentrerò nel descrivere questo aspetto, piuttosto che le componenti vere e proprie del controller, che a parte qualche piccolo accorgimento ad hoc, non presenta alcun aspetto sorprendente rispetto ad altri controller, ma solo buoni materiali ed un layout funzionale. Procediamo comunque con una breve descrizione del prodotto.

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Siamo di fronte ad un controller con due deck in puro “Pioneer Style”, e quindi non simmetrici ma con un layout standard, ossia tasti di transport (play\pause, cue, shift) a sinistra della grande jog, e la parte dedicata al controllo dei bpm (fader del pitch e tasto sync\master, oltre ai tasti del master tempo e del range) a destra della jog. Sopra alle jog (capacitive, quindi ovviamente sensibili al tocco), c’è una sezione dedicata agli effetti e ai sample; in base alle diverse modalità d’utilizzo possiamo controllare vari parametri, ma è doveroso segnalare che nella modalità standard, ovvero quella legata a Rekordbox, l’XDJ-Aero ci dà la possibilità di lanciare 4 sample diversi con 4 tasti (scratch, horn, siren e laser) che possono anche essere manipolati attraverso la jog tramite la pressione del tasto “Jog Drum” (una delle innovazioni di questo prodotto, non essenziale ma sicuramente interessante e creativa); questi stessi 4 tasti permettono poi l’utilizzo di effetti (Trans, Flanger, Echo e Roll), manipolabili attraverso due knob che regolano altrettanti parametri (Dry\Wet per l’intensità dell’effetto applicato, e Beat per regolare la durata di ogni effetto a tempo con il brano in riproduzione). Completa questa zona  l’utile knob a pressione per gestire i loop in maniera comoda e veloce. Nella parte alta troviamo un display di dimensioni forse un po’ ridotte (ma con la possibilità di cambiarne il colore con 4 diverse tonalità), dove compaiono tutte le informazioni dei brani in riproduzione ed altre informazioni in base alle funzioni da noi selezionate; a fianco del display, jog e tasti per la navigazione browsing e per accedere al menù della console.

La parte centrale dedicata al mixer è impostata ovviamente in un classico due canali, con un morbido crossfader in basso (con anche la possibilità di regolare in due modi la curva di taglio, una più morbida e l’altra più secca), due fader orizzontali sovrastati dai 3 knob ciascuno per la regolazione dell’equalizzazione, e uno ulteriore per la regolazione dei gain; appena sopra ai fader del volume è presente anche una coppia di knob che regolano il filtro Sound Color, ormai di serie in ogni mixer DJM Pioneer. Nella parte superiore due levette per la selezione della sorgente sonora, ossia interna o esterna.  Al centro i 6+6 led del vu-meter con selettore per il master o per i singoli canali, un tasto di automix da utilizzare con playlist create con Rekorbox.
Alla sinistra troviamo la parte dedicata al preascolto con due knob per il volume della cuffia (che presenta due uscite nella parte anteriore della console, sia in jack grande e jack piccolo) e per la regolazione del preascolto o del master, e i due tasti di selezione di preascolto dei canali. Alla destra invece altri due knob dedicati all’ingresso microfonico presente sul retro della console, dedicati alla regolazione del volume e all’equalizzazione, e un tasto d’attivazione. Precisiamo fin da subito che il mixer di questa XDJ-Aero è un mixer reale hardware, che si può però abilitare in versione software dalle opzioni della console; significa che se noi abbiamo la console accesa, e selezioniamo gli ingressi esterni come fonti audio, possiamo tranquillamente mixare la nostra musica senza problemi.
Questo ci dà il vantaggio di avere sempre a disposizione (ovviamente se collegata) una sorgente pronta per emettere musica, in caso eventuale di un crash del computer o di un malfunzionamento del software, ma fa sì che la console necessiti di un’alimentazione per farla funzionare; ed è anche ovvio visto che non prevede necessariamente l’utilizzo collegata via usb ad un computer (da dove trarre anche alimentazione), ma anzi, viste le sue caratteristiche cerca proprio di liberarsene. E andiamo quindi ad analizzare le potenzialità di questo prodotto davvero unico nel suo genere.

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Abbiamo già accennato alla possibilità di utilizzare la console con sorgenti esterne, che siano esse lettori cd, giradischi o altro; questa è una modalità che come abbiamo già detto sfrutta soltanto il mixer della nostra XDJ-Aero. L’altra possibilità è quella di inserire un supporto usb con della musica caricata all’interno, e di sfruttare i deck della console per divertirci. La porta usb è collocata in alto a sinistra, di fianco alla sezione mixer, e oltre a poter leggere file musicali di qualsiasi tipologia (MP3, AAC, WAV, AIFF fino a 24 Bit/44,1kHz) permette anche la registrazione in contemporanea del nostro set, con la pressione del tasto sottostante all’ingresso usb. Una precisazione: il formato di registrazione è WAV, 16bit/44,1kHz, che dà sicuramente la precedenza alla qualità, ma mi sembra un po’ inutile visto che nella maggior parte dei nostri supporti saranno contenuti file in mp3, o comunque compressi; sicuramente però il processo di registrazione in formato compresso avrebbe appunto richiesto ulteriori algoritmi di compressione in registrazione, che Pioneer ha pensato bene di evitarsi.
L’altra modalità di utilizzo è quella di controller di un altro software, mediante l’utilizzo di un computer collegato via usb nell’apposita porta situata sul retro della console. Scaricando dal sito Pioneer i driver Asio e i mapper del vostro software preferito (finora Virtual  DJ e Traktor), la console funge perfettamente da controller midi\hid e scheda audio. Testata con entrambe i software citati, abbiamo evidenziato punti di forza maggiori con Virtual DJ, in quanto il protocollo HID permette una comunicazione maggiore facendo funzionare anche i display che ci restituiscono le stesse informazioni sulle canzoni caricate sui deck che vediamo a schermo. Le mappature sono state studiate in maniera piuttosto intelligente e rispettando il layout della console (gli unici aggiustamenti sono stati fatti nella parte sampler\effetti) ed è davvero notevole la velocità di utilizzo in questa modalità (anche la latenza e le altre caratteristiche della scheda audio sono decisamente buone).

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L’ultima modalità di utilizzo è sicuramente la più interessante ed innovativa, ovvero quella che sfrutta le potenzialità del wi-fi: la XDJ-Aero infatti può essere impostata come access point (quindi non è necessario un router per utilizzarla, perché in un certo senso è già essa stessa un router), per comunicare con vari dispositivi che siano essi computer, tablet o smartphone; si possono collegare fino a quattro dispositivi contemporaneamente senza interferenze, e lo capiamo dai 4 led “a vetro” presenti nella parte alta a sinistra della console, che è l’unico tocco di vero stile donato al prodotto che mantiene in linea di massima uno stile sobrio ed austero. Selezionando quindi la modalità Rekordbox dai deck, accederemo ad un menù che ci permetterà di selezionare uno dei dispositivi collegati in wi-fi, e di accedere alla libreria caricata e preparata su Rekordbox.
Di questo software (contenuto nella confezione su cd con codice d’attivazione, e scaricabile gratuitamente dai market per smartphone e tablet) facciamo solo piccola menzione: si tratta di una sorta di gestore di playlist e di analizzatore dei brani, che oltre ad analizzare appunto le informazioni base delle tracce (forma d’onda, bpm e griglia delle battute anche modificabile) permette di settare anche elementi aggiuntivi come punti di cue e loop e ricordarli per gli utilizzi successivi. Si può quindi creare una libreria completa e pronta all’utilizzo secondo le proprie esigenze, che sia essa contenuta su computer, tablet o smartphone (Rekordbox gira sia su piattaforma iOS che Android).
Ovviamente la console comunica con il dispositivo selezionato, restituendo il feedback di cui abbiamo bisogno: ciò significa che se azioniamo la rotella di scroll della libreria sulla nostra console, vedremo scorrere la playlist sul nostro dispositivo remoto, e quando caricheremo il brano selezionato su uno dei due deck, nel display compariranno le informazioni del brano caricato. I pro dell’utilizzo del software Rekordbox sono tra l’altro l’opzione “Quantize” che permette di sincronizzare perfettamente oltre alle battute, anche i loop e i cue dei brani; inoltre la funzione “Automix” ci permette una riproduzione continua dei brani con mixaggio automatico, utile in alcuni momenti nei quali eventualmente un dj deve allontanarsi dalla postazione.
Per dovere di cronaca è giusto anche segnalare che l’unità, carica i brani in una sorta di memoria Ram, quindi se accidentalmente dovessimo perdere la connessione, o anche se durante l’utilizzo con memoria usb avviene una disconnessione, il software interno genera automaticamente un  loop di emergenza, offrendo quindi al dj la possibilità di non perdere né il sonoro né la possibilità di un mix a tempo; inoltre ciò significa che la latenza è assente perché avviene un buffering di dati e non un passaggio di flusso sonoro (è forse per questo, ovvero per questioni di dimensione, che in uso wi-fi il solo formato che si può utilizzare è quello mp3 e AAC).

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Ogni deck ha i tre tasti indipendenti per selezionare la modalità desiderata; il vero punto di forza della XDJ-Aero è che le sorgenti dei deck sono totalmente indipendenti, quindi ad esempio l’utente può utilizzare nel deck di sinistra la modalità Rekordbox su un dispositivo, e il deck di destra con Rekordbox su un altro dispositivo diverso dal primo, oppure in un deck Rekordbox, e nell’altro Virtual DJ o Traktor, e via dicendo. Davvero sorprendente la velocità di accesso e passaggio da una modalità all’altra, e la versatilità che questa potenzialità offre; in un momento storico nel quale i supporti portatili sono sempre con noi, è bello pensare alla possibilità di arrivare al club, trovarci già di fronte ad una console come l’XDJ-Aero, e accedere tramite wi-fi alla nostra libreria di brani caricata su uno smartphone tenuto in tasca.
Personalmente tutta questa versatilità mi ha davvero sbalordito, quasi confuso a tal punto che il rischio che si può correre è quello di perdere un po’ l’orientamento tra i vari dispositivi collegati. D’altra parte, penso ad un utilizzo di questo prodotto a più mani, pensando a due dj che si alternano tra i vari dispositivi collegati; non voglio invece pensare a ciò che tutti i dj non sopportano, ovvero all’eventualità di qualcuno che ci voglia passare file musicali a richiesta mediante l’utilizzo del loro telefonino (ovviamente il sistema wi-fi è protetto da password: nessuno che non ne sia a conoscenza può entrare all’interno della rete creata dall’XDJ-Aero).

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Tutte queste potenzialità, unite all’uso di buoni componenti in puro stile Pioneer (unica nota negativa è il case vero e proprio della console che risulta un po’ plasticoso) collocano la XDJ-Aero in una fascia di prezzo piuttosto alta, ad un mercato rivolto ai pro user anche se per le sue caratteristiche intrinseche di estrema versatilità, farebbe pensare ad una maggiore democraticità.. ma d’altronde si sa, la varietà di possibilità costa. Rimane di sicuro uno dei prodotti più duttili finora in circolazione, e Pioneer sta sicuramente cercando di impostare un nuovo standard nel mondo del djing e adesso anche del digital djing.

Caratteristiche:
Dispositivi compatibili per la riproduzione:
Smartphone, tablet, USB (Flash memory/HDD ecc.), computer (Mac/Windows PC)

Formati file riproducibili:
Collegamento USB: MP3, AAC, WAV, AIFF fino a 24 Bit/44,1kHz
Collegamento Wi-Fi: MP3, AAC

Formati di archiviazione USB supportati: FAT, FAT32, HFS+ (read-only, in journaling)

File di registrazione: WAV, 16bit/44,1kHz

Numero di canali: 2

Formato comunicazioni in wireless: IEEE 802.11b/g/n (banda 2,4GHz)

Tasso di campionamento: 44,1 kHz

Convertitore A/D, D/A: 24 bit

Risposta in frequenza: 20 Hz~20 kHz

Rapporto S/N: 105 dB o superiore

Distorsione armonica totale: Max 0,003 %

Head room: 19dB

Porte USB: 1 porta A e 1 porta B

Ingressi:
Phono/Line ×2(RCA)
Mic ×1(1/4-inch phone)

Uscite:
Uscita Master ×2 (1/4-inch phone ×1, RCA×1)
Uscita cuffie monitor ×2 (ant. 1/4-inch phone, minipin)

Adattatore AC incorporato:
Alimentazione: AC100 V(50 Hz/60 Hz) Potenza nominale: DC12 V
Dimensioni massime:
(L×A×P)
623 ×289.5 ×65 mm

Peso: 3,7 kg

Software di gestione musicale Rekordbox™ (incluso):
SO supportati
Mac OS®X (10.5.8 o superiore)
Windows®7 Home Premium/Professional/Ultimate
Windows Vista® Home Basic/Home Premium/ Ultimate/Business (SP2 o superiore)
Windows® XP Home Edition/Professional (da SP3)
(La versione Windows® XP Professional x64 non è supportata)
Formati file riproducibili
MP3, AAC, WAV, AIFF

Ringraziamenti:
Pioneer Italia – http://www.pioneer.eu/it/
Antonio “Ciancia” Cianciaruso – Dimostratore ufficiale prodotti Pioneer
Luigi Bressan aka Luz & Cioce DiJ – Digital Jockey LAB Ferrara
Review by Püz from Bedroom Boys