Si e’ svolta Bientina (PI) la prima convention ufficiale della Community DigitalJockey.it, dell’omonimo sito web. Con la partecipazione dei fondatori, di numerosi iscritti attivi e di molti DiJ storici del panorama musicale Italiano, si e’ parlato e discusso delle attivita’ e delle aspirazioni di questo gruppo, facendo il punto della situazione a 2 anni dalla fondazione, e ipotizzando futuri progetti collettivi, mirati all’affermazione e alla diffusione di questa nuova figura musicale che e’ diventato il “Disk Jockey Digitale”.
Attraverso le varie problematiche di chi opera in questo settore, a livello amatoriale o professionistico, si e’ stilato una sorta di statuto, a titolo di manifesto, per formulare le propensioni a le attivita’ collettive dei propri iscritti.
ed è stato redatto una sorta di Decalogo….
Manifesto dei Digital Jockey (DiJ) V.1.0 rev.01
Art.1 – Dicasi Digital Jockey colui che utilizza le moderne tecnologie hardware e software per rendere più creative le proprie esecuzioni audio/video, con la capacità di interagire con esse in tempo reale, in modo da adattare l’esecuzione al proprio stile ed all’atmosfera richiesta dalla situazione.
Art.2 – Il Digital Jockey è contro ogni forma di pirateria e illegalità, è contro ogni forma di razzismo. Non è una comunità orientata politicamente, crede nella solidarietà ed in quei valori universali dell’educazione e del rispetto che ci evitano di scrivere un regolamento di deontologia professionale.
Art.3 – Il Digital Jockey vorrebbe che gli fosse riconosciuta la qualifica di “Promotore della Musica” e che intorno a questa definizione di possano ridefinire i termini di una qualificazione della professione che tenga conto anche che il DiJ non compra la musica/video per il proprio diletto, ma per far divertire il proprio pubblico, pubblicizzando così i vari artisti e orientando di conseguenza il mercato.
Art.4 – I Digital Jockey si fanno promotori di quelle iniziative che permettano di avviarsi questa professione in regola, strutturando vari livelli di professionalità, da certificare come si fa per altre categorie, con particolare attenzione ai giovani.
Art.5 – Fa parte della cultura del Digital Jockey la condivisione di esperienze ed il supporto ai colleghi, avendo unito alla cultura musicale quella informatica dove le comunità open source sono quelle che danno i migliori risultati arrivando ad utilizzare come slogan “un Digital Jockey è tanto importante, per quanto riesca ad essere utile agli altri Digital Jockey”.
Art.6 – Il Digital Jockey usa l’acronimo “DiJ”, dove la piccola “i” minuscola si inserisce nel classico “DJ”, per significare “informatica” o “digitale”, promuovendo questa nuova dizione svincolata dal supporto dove risiede la musica (Disc, CD, DVD…) rendendola di fatto universale nel tempo, pur non rinnegando le classiche definizioni di “Disc Jockey”, “Dee Jay” e “DJ” che in alcuni contesti semplificano la comprensione del ruolo.
Art.7 – Il Digital Jockey non è necessariamente un musicista, anche se molti lo sono e si occupano anche di produzioni: essere Digital Jockey è un qualcosa in più, che non preclude alcuna altra tecnica o stile o lavoro. Molti Digital Jockey hanno iniziato con i vinili a cui rimangono innegabilmente legati.
Art.8 – La Missione multimediale dei Digital Jockey è quella di sfruttare il mondo Internet e le tecnologie di comunicazione correlate per diffondere tale concezione di “esecuzione creativa live”. L’obiettivo primario è ampliare il più possibile il gruppo per potersi interfacciare in modo più autorevole con i produttori hardware/software, con le istituzioni e gli enti preposti alla tutela del diritto d’autore e nuove tecnologie. Il fine è quello di da dare supporto per creare quelle regole che permettano ai DiJ di lavorare nella legalità, con il giusto riconoscimento economico e con criteri meritocratici.