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Le prime impressioni di utilizzo e la prima prova live di Spazialex con il nuovo Denon DN-MC6000, mixer-controller con scheda audio integrata.

Dopo aver debuttato in Live il 31.12.2010 posso darvi la mia opinione dopo un primo utilizzo reale

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Il corriere è arrivato è questo è il boxing denon.

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In effetti è enorme, saranno stati previdenti con gli imballi.

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Con la Console troviamo, un alimentatore standard facilmente sostiutibile, le staffe metalliche per montarlo su rack a 19”, il cavo usb, la versione LE di Traktor, il CD dei Driver e dei mauali in PDF (anche in Italiano), il resto della documentazione cartacea è un po’ scarsa.

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Uno dei motivi del mio acquisto era quello di avere una console completa ma di ridotte dimensioni, l’ho sovrapposta al Case dove ho solo un Pioneer DJM5000, 2 alimentatori esterni, una multipresa, e la slitta appoggio notebook, la differenza è notevole.

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Piego una lamierina d’alluminio presa al Brico, che mi fa sia da protezione tasti per il trasporto della Denon, che da superficie d’appoggio per il portatile, permettendomi il passaggio sottostante di cavi e posizionamento alimentatore e hard disk esterno, in meno di 50 cm x 50 cm , ho messo tutto.

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 INIZIAMO LA RECENSIONE

Il Denon DM-MC 6000 è un Mixer Digitale a 4 canali, che può lavorare anche senza l’ausilio di un computer. Sopra ogni canale vi è un selettore che assegna la funzione e ne determina l’impiego, di cui parleremo inseguito dettagliatamente.

La disposizione dei tasti, dei comandi e le varie scritte fanno capire che è stato progettato e pensato per i software VirtualDJ (LE in bundle per gli USA) e Traktor (LE in bundle per l’Europa) Personalmente dopo un primo tentativo della Numark con il DMC-2 (ora fuori produzione) dico che questo è il primo controller con tasti specifici per il videomixing.
Le jogweel sono ad alta precisione con 2048 implulsi ogni giro completo. L’involucro è in acciaio ed i tasti di gomma, sono auto-illuminanti, La scheda audio interna che supporta la frequenza di campionamento di 48kHz è una 2 in / 2 out e supporta il trasferimento di audio misto al computer, i Driver Asio a corredo per limitarne la latenza e permetterne l’uso in modalità avanzata a 4 deck, sono la versione 2.2.
E’ dotato di un tasto “ducking” che attenua il rumore di sottofondo quando si usa il microfono e una modalità di risparmio energetico con la funzione di standby automatico.
Nella confezione troviamo 2 staffe di ancoraggio per l’installazione in un Rack 19” EIA Standard, in questo caso per montare le staffe occorre rimuovere i pannelli laterali in alluminio visibili nelle foto.
Ma iniziamo a prendere confidenza con le funzioni del dm-mc 6000, che chiaramente cambiano a seconda del software utilizzato, che peraltro permettono anche altre mappature personalizzate. Parliamo di VirtualDJ con Mappatura nativa (auto-riconoscimento della console all’avvio). Con Traktor è tutto abbastanza scontato, non mixando Video le funzioni audio sono molto simili, attenzione se siete in modalità effetti ADVANCED o CHAINED, e provate i parametri.

 SEZIONE CONTROLLER

COMANDI PRICIPALI DI PLAYER

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la JogWheel, in abbinamento al tasto shift permette anche il Browsing ma a noi preme precisare le 2 normali modalità operative , simil Vinyl (quindi sensibile al tocco al centro) o simil CDJ100 (Bending) si attivano premendo in succession e Shift + [vinyl][Bend], che poi sono i tasti [<<][>>] che senza premere alcun shift permettono di spostarsi velocemente all’interno della traccia (seek) . La Jogwheel ha alla sua base un bordino di protezione, per evitare il tocco accidentale della “rotella” durante il PLAY e CUE, nella parte inferiore c’è anche la segnalzione luminosa colorata , che ci fa capire quale è il Deck attivo.
Il Tasto PLAY è impostato come PLAY/PAUSE
Il Tasto CUE è impostato come CUE/STUTTER, quindi se premuto in modalità PAUSA, imposta il CUE,  se premuto ripetutamente effettua lo SHUTTER del punto CUE.
I Tasti Pitch bend permettono la calibrazione della FASE, non alterano né tempo né tonalità, ma spostano in avanti o indietro la traccia del millisecondi impostati nel mapper, potete andare a variare il valore numerico per adattarlo al vostro stile.
Il Tasto SYNC , uniforma la velocità dei 2 deck attivi prendendo come valore di BPM l’altro DECK, se vogliamo che questo sia il DECK master, va premuto in contemporanea con SHIFT.
In alto è facilmente riconoscibile lo slide del PITCH FADER, stranamente non “specchiato” troviamo infatti quello di SX, incastrato tra molti tasti, l’escursione (sensibilità) si regola via software, normalmente si utilizza un range che va da +/- 8/12%.
E’ possibile la regolazione fine della sensibilità controllo tattile della jogwheel da +4 a – 4, di default è “0” (vedere manuale)

SEZIONE EFFETTI

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Gli effetti di VirtualDJ, sono di vari tipi, possono essere solo on/off o con 1 o 2 parametri personalizzabili.
Le manopole in foto permetto da SX verso DX
1) Selezione Effetto
2) Regola parametro 1
3) Regola Parametro 2
4) Controlla Filter
La skin CUE Rmx si cioce permette un controllo molto accurato di questo filtro.
Inoltre i tasti EFX auto-illuminanti e sottostanti permettono:
1) l’attivazione dell’effetto selezionato il
2 e 3 ) Attivazioni dipendenti dal tipo di effetto utilizzato
4) disattiva il Filter di frequenze..

SOTTOSEZIONE EFFETTI/DECK ATTIVO

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Il tasto grande DECK CHG, permette di selezionare il DECK attivo (quindi comandabile con la jog, play cue etc.) in una sessione di mixaggio a 4 deck, normalmente il colore è BLU (mixaggio a 2 deck A a sx e B a dx) , premendolo diventa Rosso, (che significa deck C a sx e deck D a dx).

I Tastini FX ON , 1 e 2 sono mappati con il FLANGER ed il BRAKE.
Il tasto key-lock blocca la tonalità nel punto che si trova il pitch, quindi se lo tenete attivato con Pitch a zero, mantenete la tonalità originale anche variando il tempo, mentre se lo attivate con pitch spostato, bloccate “quella tonalità specifica”, non necessariamente quella originale.
Attenzione se lampeggia il Key-lock, studiate la parte di manuale relativa alle funzioni di blocco fader, per conflitti di coerenza con la posizione del pith fisico quando si cambia il deck attivo nella modalità a 4 deck,

IL LOOPING

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La modalità di selezione del LOOP è simile a quella di molti CDJ, Loop IN e Loop Out, permettono la selezione personalizzata del punto di inizio e fine del “ciclo” , a dx invece i tasti (-) e (+) permettono di predeterminare la lunghezza di un Loop (ad esempio, 1 o 2 o 4 battute) ed attivare il “Ciclo” premendo AutoLoop , questo è più facile da controllare se si sceglie una skin con un controllo del loop che fa capire visivamente quale lunghezza di battute è “attiva”, si può poi continuare a variare la lunghezza del Loop anche “on Flight” mentre il ciclo è attivato agendo su “+” = raddoppia, o il “-” = dimezza.

Il CUEING

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Ovvero, la possibilità di mettere dei marker di riferimento all’interno della traccia, questi in gergo noi li chiamiamo HOT CUE, perchè alla prima pressione impostano il CUE, premendo nuovamente lo stesso tasto, esso diventa un tasto di RICHIAMO della traccia a quella posizione proseguendo in PLAY, premendo Shift e tasto CUE corrispondente si cancella il marker, e la successiva pressione del tasto imposta in nuovo punto di riferimento. Il Tasto illuminato fa capire che quello è un “CUE” impostato richiamabile su successiva pressione.

Se invece si attiva il Tasto SAMP, con questi 4 tasti si attivano i primi 4 “campionamenti” che abbiamo nella sezione Sample di VDJ.

SEZIONE CENTRALE

KNOB DI ASSEGNAZIONE EFFETTI

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Sono potenziometri che si prestano a varie personalizzazioni, in VirtualDJ cambiano funziona a seconda della modalità selezionata a noi preme far notare che in modalità VIDEO, conla rotella di SX si sceglie il tipo di transizione video, e con quello a DX si scegli l’effetto video, il tasto sottostante serve per l’attivazione immediata. Lascio a voi provare gli altri abbinamenti con effetti e sampler.
SEZIONE DI BROWSING

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Anche in questo caso le funzioni variano in base alla finestra skin attiva, parliamo della modalità browser, dove con la manopola centrale si selezionano il file, con load si carica sul deck e con back e fwd si naviga tra le cartelle, sommati allo shift si approfondiscono le esplorazioni. In altre modalità si registrano sampler, si gestiscono effetti ed addirittura si puo’ comandare la sezione Record.

PANNELLO SELEZIONE MODALITA’

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Originale funzione di navigazione nelle skin che lo pemettono, con la doppia pressione dei tasti con label [mixer]

[scratch] si cambia il pannello centrale di Virtualdj , premendo i tasti singolarmente si attivano le modalità, che poi si comandano con la sezione sovrastante.

Interessante il tasto CF Mode, che lavora sul crossfader, attivando la modalità audio, video e linkati, mentre il selettorino a 3 posizioni agisce sulla visualizzazione dei led vumeter, dove è possibile monitorare l’uscita master o 2 canali alla volta (interni o esterni)
N.B.: è garantito il funzionamento delle funzioni avanzate solo con le skin di default, ne ho già testate alcune con bug.

LA PARTE MIXER

La Gestione Microfonica

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I microfoni gestibili sono 2, il primo ha una presa COMBO dove è possibile entrare con un XLR o un Jack da ¼, i controlli d’equalizzazione sono sul pannello frontale, utile l’effetto echo, assegnabile a tutte 2 i canali, 2 parole le spenderei sul tasto POST, serve per mandare il MIC insieme al Master nell’uscita Booth.

LA CUFFIA (MONITOR)

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L’ingresso della cuffia è un jack stereo da ¼, immediatamente sopra c’è il controllo del Volume, con ottima resa, ancora sopra troviamo la manopola che permette: ruotata tutto a sx, di monitorare i canali selezionati premendo il tasto [pfl cue], e progressivamente ruotandola a destra , di monitorare l’uscita master, mentre il tasto Split è utile quando non abbiamo la cassa spia (booth) infatti divide i padiglioni della cuffia in 2 canali mono, da una parte

IL CONTROLLO DEI CANALI & GLI INPUT

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Sezione fondamentale, da notare che sul CH1 e CH4 e possibile selezionare oltre che il midi, 3 sorgenti audio esterne, e le Line 1/2 sono commutabili con il PHONO (cosa non possibile con il più blasonato DJM5000) , le AUX1/2 oltre che per , mentre sui CH2 e CH3 , si possono gestire 2 canali separati USB, in internal mixer (la modalità che io preferisco), ma in questo modo non si possono usare 4 canali gestiti dal PC (l’unico modo è posizionare tutti i selettori su Midi, Traktor scaricando la mappatura dal sito Denon si configura automaticamente, VirtualDJ necessita della configurazione avanzata, che con la versione 7.0.2 ha ancora qualche Bug), il selettore mixing mode deve essere posizionato su PC MIX, a questopunto anche iknob d’equalizzazione ,ed il gain diventano midi e agiscono sulla skin (sinceramente la qualità audio del mixer interno è inferiore, basta provare a usare il knob dei bassi)

ATTENZIONE LA FOTO QUA’ SOTTO CHE TROVATE SUL SITO UFFICIALE E NEL MANUALE E’ SBAGLIATA

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 IL CROSSFADER

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Precisiamo subito che il pannello frontale che serve per impostare la curva di “sfumatura” da A a B, i selettori di assegnazione lato ai canali, non funzionano in modalità PC MIX, non dando segnale midi. Ricordiamo che al centro abbiamo il selettore di assegnazione del crossfader, solo audio, solo video, o linkati, in più abbiamo le impostazioni del software.

STANDBY MODE PANEL

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E’ stata inserita la funzione Standby, che disattiva la console dopo 8 ore di inutilizzo (???)

DRIVER ASIO 2.2 DENON

Ha impostazioni semplici, una volta visualizzato nella lista dei devices il DN-MC 6000 , possiamo agire solo sulla dimensione del buffer da 88 a 2049ms, e leggere le caratteristiche di campionamento.

USCITE AUDIO

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Possiamo andare all’impianto di amplificazione sia con le XLR che con le RCA, con switch mono (che sarebbe stato più utile sulla booth), il controllo Level, non è midi, ma un vero master. Completissima la sezione Booth/Send , oltre al controllo di Alti, Bassi e Guadagno, possiamo monitorare singolarmente ogni singolo canale, o duplicare il master nella spia.

Abbiamo anche un’uscita rca REC, per registrare l’uscita master su un unità dedicata.

 ALTRO POSSIBILE UTILIZZO STAND ALONE

(recupero un vecchio flight case per CDJ)

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IN LIVE SU UN SEMPLICE PIANO DI APPOGGIO

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CONCLUSIONI

Data l’attesa creatasi intorno alla console ho affrettatto i tempi della recensione , consideratela una versione 1.0, sicuramente ci saranno altri test da fare, non ho provato se i 2 canali IN della scheda audio funzionano in time code, mentre ho provato la qualità audio, che mi è apparsa ottima con l’impianto del Cavalli Club di Firenze. La gestione microfonica non ha uguali nel mondo console, come l’output audio con una sezione Boot completissima, chi volesse cimentarsi con lo scratch si dovrà confrontare con il limitato raggio delle jogwheel, ma in queste dimensioni è stato compiuto un piccolo miracolo di ergonomia e ingegneria. Pazienza se lo slide del pitch sx poteva essere specchiato e non gemellato, vedo sempre più polvere nell’era digitale, su quello slide.

Review by Spazialex DiJ