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11/09/2013 – Gemini si rinnova nel mercato dei controller e ci presenta una coppia di nuovi prodotti chiamati G2V e G4V, console rispettivamente pensate per pilotare 2 e 4 deck con VirtualDJ.

In questa recensione ci occuperemo del modello G2V, poichè il G4V altro non è che la stessa versione a 4 canali. La prima impressione è quella di un prodotto concreto, lo si intuisce già togliendolo dall’imballo: il peso dell’unità è piuttosto significativo e pure le dimensioni sono notevoli, il che rafforza appunto l’opinione di un prodotto solido.Gemini-G2V-Angle-1

Proseguendo sul piano “fisico”, testo subito le varie componenti del controller: i knob sembrano di buona qualità così come i fader, molto lunghi e precisi al punto giusto quelli del pitch, più leggeri e scorrevoli quelli della parte mixer; nonostante un notevole miglioramento di base (forse dovuto al cambio di fornitore da parte di Gemini), persistono punti dolenti per quanto riguarda i tasti, reattivi ma un po’ rumorosi (la prima impressione al tocco non è delle migliori) ma tutti retroilluminati di verde, e qualche insicurezza anche nelle jog (sono meccaniche, e sfruttano la pressione della mano per funzionare).

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Discorso a parte per una delle più evidenti innovazioni di questo controller, ossia gli 8+8 grandi tasti retroilluminati sopra le due ampie jog; non si tratta di veri e propri pad (quindi sensibili alla pressione\dinamica del tocco), ma di tasti veri e propri che rispondono molto bene alla pressione delle dita. Questa sezione, sempre più presente nei controller di nuova generazione, sfrutta diverse funzioni del software in dotazione con il controller, ovvero VirtualDJ 7.4 LE, selezionabili attraverso quattro tasti più piccoli presenti sotto ai pseudo-pad: hotcue,  autoloop, sample, e looproll. La prima è la classica funzione che permette di settare un punto di cue al volo (e di cancellarlo tramite il tasto shift) per poi essere richiamato a piacimento dall’utilizzatore; la funzione autoloop ci permette invece di settare loop di diverse lunghezze a seconda del tasto premuto (da 1/8 a 16/1 di battuta); la funzione sample permette di lanciare i sample caricati sul software (ed attraverso il tasto sovrastante chiamato “bank up/down” ci si può spostare di 4 in 4 tra i vari samples e pilotarne quindi fino a 12); infine la funzione looproll si differenzia dalla precedente per il fatto che mentre si attiva un loop di lunghezza diversa (questa volta tenendo premuto il tasto), il brano continua ad avanzare senza riprendere dal punto di uscita del loop. Tenendo premuto il tasto shift e attivando quest’ultima modalità, si può poi utilizzare la modalità di loop classico, impostando i punti di loop in e loop out e variando la lunghezza e la posizione dei loop.
Sopra a questa sezione appena descritta, troviamo 4 knob e 4 relativi tasti: partendo da sinistra, il primo knob permette di spostare il loop una volta impostato mentre il tasto sottostante attiva il keylock (ossia il mantenimento della tonalità a prescindere dalla variazione di pitch) mentre premendolo combinato al tasto shift si potrà variare il range del pitch; il secondo knob è quello dedicato al volume dei sample e il tasto sottostante come già detto ci permette di cambiare le bancate dei sample (riconoscibili da diversi tipi di lampeggiamento del tasto retroilluminato); il terzo knob controlla il primo parametro dell’effetto (solitamente il dry\wet, quindi l’intensità dell’effetto sul brano) selezionato e sotto il tasto slip attiva la funzione che ci permette di far continuare la traccia mentre si scratcha, o premendolo in combinazione con il tasto shift ci permette di scorrere tra gli effetti da selezionare;  il quarto knob infine è quello che comanda il secondo parametro dell’effetto selezionato, che si può attivare premendo ovviamente il tasto sottostante.

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Classica invece la parte dei tasti di transport, nella parte bassa dei due deck, con i classici play\pause e il sync, il tasto cue (che riporta all’ultimo punto di cue il brano e lo ferma) e il tasto cup (che riporta all’ultimo punto di cue ma fa anche partire all’istante la song). Abbiamo poi già descritto le due ampie jog (non capacitive) che permettono di velocizzare o rallentare la traccia che si sta suonando oppure, attivando la modalità con il tasto dedicato, di scratchare sul nostro brano o di cercare velocemente un punto nella canzone caricata nel deck virtuale attivando la modalidà Search.

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Anche la parte mixer ha un layout tradizionale ma che comprende un paio di innovazioni sempre più presenti nelle nuove generazioni di controller. Partendo dall’alto, abbiamo i comandi per il browsing e quindi per scorrere, selezionare e caricare le tracce nei due deck, quindi due tasti corrispondenti ai due deck appunto, e un knob a corsa infinita che ci permette di scorrere nella finestra del browser oltre ad un tasto sottostante per tornare indietro nelle cartelle. Subito sotto, i knob del gain, e i tre del controllo delle frequenze (alti, medi, bassi), affiancati da due led-meter a 5 led che ci rappresentano i volumi dei due singoli canali. Al centro, tra i knob del controllo delle frequenze, abbiamo altre tre rotelle, una dedicata al volume master, una dedicata al volume booth o monitor (è possibile infatti collegare una cassa spia e controllarne indipendentemente il volume) e l’ultima per miscelare il preascolto in cuffia tra la traccia selezionata e l’uscita master. Continuando a scendere nella sezione mixer, troviamo una coppia di knob leggermente più grandi rispetto a tutti gli altri, che sono dedicati alla funzione di filtro, che troviamo ormai quasi come standard in ogni software e di conseguenza i controller dedicano un comando a questa funzione. Ancora sotto i due tasti per il preascolto della traccia, i fader dei volumi con al centro i led-meter a 10 led (4 rossi e 6 verdi) che rappresentano il volume master, e sotto il crossfader con 2+2 tasti di selezione del canale, utili appunto per assegnare i deck alle due estremità del fader o per disattivare il crossfader.
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La parte posteriore del G2V ospita tutte le connessioni: c’è l’uscita bilanciata in cannon\XLR, c’è la classica uscita sbilanciata in jack RCA, c’è poi la già citata uscita booth\monitor anch’essa in RCA, c’è un ingresso ausiliario in RCA, l’ingresso usb per collegare l’unità al pc, uno spinotto per collegare l’alimentatore e il tasto d’accensione. A tal proposito è giusto scendere più nel dettaglio, evidenziando il fatto che non è necessario collegare il controller tramite l’alimentatore fornito in dotazione, in quanto funziona anche alimentato solo tramite usb (l’unica differenza è la luminosità leggermente inferiore della retroilluminazione dei tasti e dei led-meter). Collegandolo all’alimentazione però, si potrà sempre utilizzare il controller grazie all’input ausiliario: infatti quest’entrata ci permette di collegare un qualsiasi altro dispositivo (smartphone, tablet, lettore cd) ed utilizzarlo in caso di crash del computer, o se inavvertitamente dovesse scollegarsi il cavo usb; possiamo infatti continuare a controllare il volume del master con l’apposito knob, e anche il volume di questo canale ausiliario con un knob dedicato nel pannello anteriore della G2V. Sempre nella parte anteriore troviamo poi la rotella che regola il volume in cuffia adiacente all’uscita in jack da 1/4, la rotella del volume del microfono adiacente all’ingresso sempre in jack da 1/4, ed il già citato controllo del volume del canale ausiliario.
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Caratteristiche tecniche:
USB/MIDI software controller with built-in professional 24-bit PC/MAC audio interface
2-channel mixer with 3-band EQ, Gain, and Filter control on each channel
Pre-mapped FX controls for Virtual DJ
8 multi-function pads and 4 rotary controls per deck
Includes quick keys for Hot Cues, Auto-Loop, Sampler, and Manual Loop
Touch-sensitive jog wheels
Responsive controls with high-resolution 14-bit MIDI
Midi mapping functionality over the entire controller
Front 1/4” microphone input with Gain control
Auxiliary RCA line input
Balanced XLR & RCA master outputs, RCA booth output with dedicated volume control, and front 1/4” headphone output

Conclusioni:
Con questa G2V, Gemini segue un po’ il trend delle grandi potenze, implementando quelle funzioni accessorie che ormai non possono mancare in un controller di livello medio; la parte dei pseudo-pad è gradita e funzionale, ma ovviamente se si fosse trattato di veri pad con controllo delle dinamiche il prezzo sarebbe stato più alto (e questo giustifica appunto i prezzi più elevati della concorrenza al pari della differenza di prestazioni). Davvero ottima anche la presenza dell’ingresso ausiliario, funzionante con la console alimentata alla rete elettrica, che oltre a garantire una maggiore stabilità, permette anche di salvaguardarsi in situazioni di emergenza. La scheda audio interna funziona piuttosto bene, buona qualità ma volumi non troppo pompati sia nel master che nel booth che nell’uscita cuffie, ma di sicuro sufficienti per collegarsi ad un impianto abbastanza grosso. Come già detto, buoni i componenti utilizzati per quanto riguarda i fader, i knob e i pseudo-pad, un po’ meno per quel che riguarda i restanti tasti e le jog che per composizione e meccanica danno una sensazione un po’ approssimativa nell’utilizzo. Il compromesso qualità\prezzo (il prodotto è in vendita a circa 299€) è comunque ben raggiunto da questa G2V, che strizza l’occhio ad un target di dij alla ricerca di una sempre maggiore creatività senza l’esigenza di una qualità eccelsa a livello di componentistica.

Per maggiori informazioni sul modello G2V -> http://geminisound.com/product/g2v e per il G4V ->http://geminisound.com/product/g4v

Ringraziamenti:
Gemini – http://geminisound.com/
Djpoint.net – www.djpoint.net
Luigi Bressan aka Luz & Cioce DiJ – Digital Jockey LAB Ferrara

Review by Püz from Bedroom Boys